Una comunità e il suo protettore
Il 16 maggio, nella solennità dell’Ascensione, si celebra la festa di San Possidonio. Le riflessioni del parroco, don Fabio Barbieri.
Domenica 16 maggio Festa di San Possidonio
Duomo di Mirandola.
Alle 9.00 Santa Messa presieduta dal Vescovo Erio Castellucci alla presenza delle autorità cittadine.
Alle 18.30 Santa Messa alla presenza dei rappresentanti delle associazioni di volontariato
Da sempre la festa del patrono riveste, per una comunità parrocchiale, un duplice significato. È richiamo alla fede, alla dimensione verticale della vita. Ed è occasione di incontro e festa popolare: la dimensione orizzontale.
I Santi, nel nostro caso Possidonio, o spesso la Madonna, eletti a patroni, ci ricordano che tutto nella vita ha un’origine e un fine divino. Ricorriamo al Padre, per intercessione dei nostri patroni, perché riconosciamo la precarietà della nostra condizione umana, le sue fragilità e che, solo nel rapporto con Dio, ritroviamo la pienezza del nostro essere. E anche perché abbiamo bisogno di esempi di fede e di virtù, e, infine, per rinnovare la speranza verso il nostro destino eterno, la comunione dei santi, la vita che non ha fine. Il ricordo del patrono, dunque, ci aiuta ad alzare gli occhi al cielo, a restare nella dimensione contemplativa della vita. Le feste patronali, poi, sono spesso accompagnate da giorni di festa e di aggregazione sociale: le sagre.
Non è propriamente il caso di Mirandola, che, tuttavia, negli stessi giorni in cui ricorda San Possidonio vive la Fiera centenaria, con i suoi contorni di svago, i momenti culturali e le occasioni commerciali. Il connubio tra gli aspetti “celesti” e quelli “terreni” è particolarmente opportuno; ci permette di essere pienamente uomini e donne, arricchiti nella nostra totalità. La festa di San Possidonio, anche quest’anno, ci ricorda e ci permette di vivere tutti questi aspetti… continua a leggere.