Mirandola e Dante: il centenario del 1921
Per impulso di sacerdoti e giovani, venne stampata una preziosa pubblicazione nei 600 anni dalla morte del poeta
di Andrea Beltrami
Proprio cento anni fa, sotto la presidenza onoraria del prevosto della Mirandola, don Roberto Maletti, e con il beneplacito dell’allora vescovo di Carpi, Andrea Righetti, colto letterato e raffinato umanista, si costituiva nella città dei Pico il Comitato Cattolico Studentesco Mirandolese per il VI centenario dalla morte di Dante; in realtà il sodalizio era iniziato nel febbraio dell’anno precedente e si era radunato durante tutto il 1920 per preparare un degno centenario a ricordo del Sommo Poeta.
Gran parte dell’organizzazione la si deve a don Alberigio (a volte si incontra anche come Alberico) Maretti, rettore della chiesa del Gesù ma anche impegnato nell’Oratorio di Mirandola; grazie alla sua tenacia e alla volontà ed operosità di amici e sostenitori, il Comitato raccoglie le adesioni delle associazioni locali, del Circolo giovanile femminile, dell’Unione donne Cristiane.
Un programma dettagliato e ricco di iniziative scandisce il primo semestre 1921 con conferenze e spettacoli dedicati alla divulgazione e alla maggiore conoscenza (anche popolare) di Dante. Come riferiscono i documenti, fin dal principio le iniziative sono accolte con entusiasmo dalla cittadinanza e partecipate da un numeroso pubblico che accorre appassionato ad ascoltare quanto proposto dai relatori – alcuni di dichiarata fama – invitati per rendere ancora più interessante il programma.
Nell’occasione delle celebrazioni esce un numero unico commemorativo, a cura del Comitato stesso, dal singolare titolo: Gran Fiamma; dopo una prolusione del Comitato, si inserisce un intervento del vescovo Andrea Righetti che già dal titolo, “Riflessi d’un’ametista episcopale nel centenario di Dante” fa intuire lo spessore e il calibro del “fascicoletto” dedicato al Poeta.
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