Diocesi: è l’ora di crescere nella collaborazione
Il vescovo Erio ha nominato tre nuovi Vicari Episcopali. Avranno il compito di avviare e coordinare la riforma della Curia
Inizia dunque a prendere forma la nuova organizzazione che porterà ad una trasformazione, non tanto nelle denominazioni, ma soprattutto nel modo di operare della Curia Vescovile e degli Uffici pastorali. Con la nomina da parte del vescovo Erio dei tre nuovi Vicari Episcopali che si aggiungono al quarto già confermato, quello per la Vita Consacrata, ed in attesa di varare la riforma complessiva, si pongono le basi per tradurre nel concreto quello stile di sinodalità che comporta da una parte capacità di ascolto ma dall’altra la disponibilità ad abbandonare uno sterile attivismo per convogliare energie e risorse verso progetti condivisi e di largo respiro. Una riforma che si inserisce e va pensata nel più ampio ed articolato percorso avviato a gennaio di avvicinamento tra uffici e servizi delle diocesi di Carpi e di Modena-Nonantola alla ricerca di nuove collaborazioni e unificazioni.
L’attenzione dovuta a questi cambiamenti che riguardano la vita della Diocesi vanno compresi all’interno della missione stessa della Chiesa e non finalizzati ad un processo di efficientamento di stile aziendale. Papa Francesco non smette mai di ricordarlo e lo ha fatto anche nell’omelia della messa della Divina Misericordia, domenica scorsa, sono infatti “Le sue piaghe luminose che squarciano il buio e che noi ci portiamo dentro. E noi, come Tommaso, troviamo Dio, lo scopriamo intimo e vicino, e commossi gli diciamo: «Mio Signore e mio Dio!» (Gv 20,28). E tutto nasce da qui, dalla grazia di essere misericordiati. Da qui comincia il cammino cristiano. Se invece ci basiamo sulle nostre capacità, sull’efficienza delle nostre strutture e dei nostri progetti, non andremo lontano. Solo se accogliamo l’amore di Dio potremo dare qualcosa di nuovo al mondo”. E’ questo l’invito e l’augurio che rivolgiamo ai nuovi Vicari Episcopali all’inizio del loro servizio con i sentimenti che abbiamo chiesto di condividere.
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