Quell’ossessione dello specchio
La pandemia ha acuito i Disturbi della nutrizione. Roberta Covezzi, responsabile dei Disturbi del comportamento alimentare dell’Ausl di Modena: “Percorso per tutta la famiglia”
Coloriamoci di lilla”, perché non vengano meno l’impegno e la consapevolezza nei confronti delle problematiche legate ai disturbi dell’alimentazione, come anoressia e bulimia. È questo l’invito lanciato in occasione della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, in calendario lo scorso lunedì 15 marzo: un’occasione per riflettere su una tipologia di problemi sempre più presenti tra giovani e giovanissimi (l’esordio avviene generalmente in età evolutiva), e che coinvolgono inevitabilmente, oltre a ragazze e ragazzi, le loro famiglie.
di Maria Silvia Cabri
Nel 2019 in Emilia-Romagna sono stati più di 1.800 i pazienti – alcuni dei quali molto giovani – presi in carico per disturbi del comportamento alimentare, oltre il 90% donne. Lo scorso anno la pandemia ha fortemente inciso su questa problematica, acuendone i sintomi e le richieste di aiuto. Come spiega la dottoressa Roberta Covezzi, responsabile dei Disturbi del comportamento alimentare dell’Azienda Usl di Modena.
In cosa consistono i Disturbi del comportamento alimentare?
I Disturbi del comportamento alimentare (Dca), denominati anche “disturbi della nutrizione e dell’alimentazione”, intesi come anoressia, bulimia, disturbi del comportamento alimentare con altra specificazione e il disturbo da alimentazione incontrollata, sono severi disturbi mentali a origine multifattoriale. Riguardano il cibo, il peso e il vissuto corporeo, che viene influenzato da un’immagine fortemente distorta. Sono una delle maggiori espressioni di disagio negli adolescenti e nei giovani adulti.
Nei Dca si intersecano, infatti, problematiche di tipo biologico, psichico, familiare e socioculturale; per questo necessitano di trattamenti specializzati da parte di équipe che lavorano in modo integrato. Tipicamente questi disturbi hanno l’esordio in età evolutiva e colpiscono maggiormente la popolazione femminile. Talvolta, sono associati ad altre condizioni psicopatologiche (disturbi dell’umore, d’ansia, ossessivo-compulsivi, di personalità, abuso di sostanze).
Si assiste ad un incremento di queste patologie: quanto ha influito la pandemia?
Purtroppo, già da qualche anno stiamo registrando un aumento dell’incidenza di questi casi, anche nella nostra provincia. In particolare, nell’ultimo anno, complice anche l’emergenza sanitaria, questo incremento di casi è stato notevolmente sensibile.
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