Violenza domestica: minori che assistono
L’avvocato penalista Cosimo Zaccaria risponde alle domande dei lettori su questioni inerenti il vivere quotidiano.
Gentile Avvocato Zaccaria, Sono sposata da dieci anni e ho una bambina di sei. Negli ultimi tempi, io e mio marito stiamo attraversando un periodo di crisi nel nostro rapporto e spesso tra di noi scoppiano delle liti piuttosto accese durante le quali, purtroppo, ci lasciamo andare a insulti e minacce reciproche. All’ultima discussione ha assistito anche nostra figlia, la quale mi ha sentito usare toni minacciosi nei confronti di mio marito. Volevo a questo punto comprendere a quali rischi potrei andare incontro a livello legale se, a seguito di episodi di questo tipo, mio marito dovesse presentare denuncia nei miei confronti?
Risponde l’avv. Cosimo Zaccaria
Cara lettrice, con la questione che mi sta sottoponendo ha toccato un tema assai delicato e nei confronti del quale sia il legislatore che l’opinione pubblica hanno indirizzato ampiamente la loro attenzione. Mi riferisco al fenomeno criminologico della c.d. “violenza assistita”, che si realizza quando un minore, suo malgrado, si trova ad assistere a episodi di violenza fisica e/o verbale tra i genitori o, in generale, tra soggetti per lui affettivamente significativi.
Anche la Corte di Cassazione ha recentemente definito questa forma di maltrattamento – perché di maltrattamento si tratta, a parere della giurisprudenza – come “il complesso di ricadute di tipo comportamentale, psicologico, fisico, sociale e cognitivo, nel breve e nel lungo termine, sui minori costretti ad assistere ad episodi di violenza domestica”.
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